Un luogo di stasi, di attesa, e forti sentimenti , o ancora di rilassamento, riposo e, ovviamente, noia; questa è la panchina.
Chissà quanti pensieri sono nati su quel ligneo bene pubblico, e chissà da quante circostanze e quante menti; chissà quante persone hanno percepito la potenza di quel posto e quel momento.
A me l’idea dello stare seduti su una panchina è sempre piaciuta, spesso la immagino come un’azione collegata al relax, ma mi rendo anche conto che lo stesso oggetto per qualcun altro meno fortunato di me è stato un letto, o un ricordo. A me piace osservare il mondo intorno a me: spesso dove c’è una panchina, ci sono storie, innumerevoli storie, potenzialmente infinite fra persone, animali e cose.
Chi sarà quello. Come sarà arrivato dov’è. Cosa lo spingerà ad andare avanti. Nel rispondere a queste domande creiamo una storia, ed è uno dei miei passatempi preferiti. Provate, magari piacerà anche a voi. Sappiate però che non ci sono solo storie a cui assistere, si può anche usare quel tempo per restare soli con i propri pensieri, o per contemplare il paesaggio.
È un momento in cui non si smette di essere immersi nella propria vita e si pensa a altre cose, cose spaventose, bellissime o stupefacenti; per esempio il fatto che un albero è stato ucciso e fatto a pezzi per farti sedere, o che su quell’albero un tempo vivevano più esseri di quanti umani ci sono sulla terra, e che creature simili vivono su di voi, cari lettori, anche se vi lavate con la massima cura con i migliori prodotti.
Forse però pensare a queste cose non è il massimo per rilassarsi… Forse è meglio guardare intorno alla panchina, ammirare il paesaggio, bellissimo vero? Ogni volta che guardo qualcosa così penso alla bellezza della vita.
È soprattutto per questo che mi piace sedermi sulle panchine, si può lasciare tutto alle spalle per un po’ e ammirare la meraviglia che è il mondo in cui viviamo.