La finale del mondiale nell’82

Lo sport è qualcosa di magico, capace di unire le persone più diverse e il calcio non fa eccezione. Qui in Italia poi il calcio è particolarmente sentito, e i mondiali uniscono tutti sotto una stessa bandiera. Nell’82 mio zio si godette il suo primo mondiale. Aveva dieci anni e dei mondiali precedenti non ricordava praticamente nulla. In realtà non pensava di godersi appieno neanche questo mondiale, l’Italia era partita molto male passando il primo girone quasi per miracolo e finendo successivamente nel girone contro le squadre più forti. Invece pian piano la nazionale vinse ogni partita, sbaragliando Argentina, Brasile e Polonia, arrivando in finale. L’ultima partita era attesa con grande anticipazione. Se all’inizio del mondiale tutti dubitavano della forza della nazionale, ora erano sicuri della vittoria.

L’11 luglio del 1982 l’intera famiglia si riunì alla villetta che i miei nonni avevano affittato per l’estate. Tra amici, parenti vicini o meno, circa quaranta persone si ammassarono di fronte al piccolo schermo del televisore, ansiosi di vedere il risultato di quella finale. Mio zio, il secondo più piccolo della casa, aveva un posto privilegiato davanti a tutti. Per le strade non c’era un’anima. Tutti erano incollati alle radio o alle televisioni. Forse solo mio nonno paterno, sempre preoccupato di agitarsi troppo davanti a un evento del genere, decise di rinunciare alla visione della partita, preferendo passare la serata a un cinema.
Il caldo era tremendo, accentuato anche dalla tensione di un primo tempo privo di reti. Quando arrivò il gol di Rossi il silenzio che regnava nelle strade venne squarciato dalle urla gioiose di migliaia di tifosi. Per un bambino come mio zio la cosa era esaltante.

L‘arrivo del secondo e terzo gol sancirono la vittoria dell’Italia, neanche il gol all’ottantatreesimo della Germania riuscì a scalfire l’euforia che si respirava ovunque. Mio zio ricorda il fratello di mio padre, lì con loro a vedere la partita, urlare “Chi me lo doveva dire che a diciassette anni avrei visto l’Italia vincere i mondiali?”. Chiedendo poi spiegazioni, mio zio venne a sapere che quasi nessuno in quella stanza aveva mai visto l’Italia vincere i mondiali, che quella era una prima volta tanto per lui quanto per gli adulti presenti. Una vittoria storica che ha unito la nazione in un ricordo indimenticabile.

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