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combattiamo lo spreco

Se considerassimo la quantità di scarti che ogni giorno in eliminiamo e utilizzassimo gli stessi come fossero comuni ingredienti, potremmo creare ottimi piatti a costo zero. Questo porta non solo a recuperare parte di denaro altrimenti destinato ad acquistare altri prodotti alimentari, ma anche a diminuire la quantità di spazzatura e quindi apporta un grande vantaggio sociale ed economico alla collettività.

Strategie e iniziative:

Numerose sono le iniziative nate negli ultimi anni per combattere la dispersione del cibo.
Numerose anche se non ancora abbastanza.


Vediamole alcune insieme:

  • Dal supermercato alle associazioni: donare i prodotti invenduti ancora buoni alle associazioni di volontariato che li ridistribuiscono alle persone indigenti. A Lisbona con il progetto Refood centinaia di volontari girano in bicicletta per ristoranti, negozi di alimentari, panetterie, supermercati e case dei privati per recuperare il cibo avanzato e lo portano poi alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri sul territorio.
  • Food sharing: ne è un esempio è l’iniziativa di Helsinki: gli abitanti possono portare il cibo in eccesso o usufruire di quello a disposizione.
  • Cibo brutto ma simpatico: campagne grazie alle quali frutta e verdura dalle forme strane vengono riabilitate e avvicinate alla sensibilità delle persone 
  • I frigoriferi di quartiere: a Berlino, ad esempio, sono stati collocati dei frigoriferi che ospitano cibo appena scaduto o vicino alla scadenza o avanzi e frutta e verdura esteticamente brutti.
  • L'ivisione di cibo è anche social: la piattaforma di community on-line CrobMobster consente agli agricoltori, ai commercianti, ai ristoratori di pubblicare avvisi in cui offrono eccedenze alimentari per la vendita, donazione, o il commercio. I messaggi vengono immediatamente trasmessi attraverso il sito ai vari social media, tra cui Facebook e Twitter.