26 Aprile 2021

CATEGORIA: Narrativa

La definizione di confine

confine s. m. [dal lat. confine, neutro dell’agg. confinis «confinante», comp. di con- e del tema di finire «delimitare»].. – 1. a. Limite di un territorio, di un terreno; b. Limite di una regione geografica o di uno stato.

Via Mamiani è martoriata da buche marcescenti e fratture scomposte. L’incubo di ogni automobilista, la gioia dei gommisti. Via privata solo di nome, per gli autobus di linea è la scorciatoia al deposito e i furgoni gravidi di merci si spiaggiano a partorire sui passi carrabili. Sfilano tracotanti mentre fanno il pelo agli specchietti. Le gomme affondano nell’asfalto frollo; è allora che i vetri di tutta la casa, anche quelli che non danno sulla strada, vibrano all’unisono nella stessa paura, un accordo in La. Li protegge una schiera di inferriate a soffietto, montate due anni fa a seguito del furto in casa della signorina Maretti.
Un sole a scacchi filtra attraverso le cancellate verde silvano e danza sulla pila di libri selezionati come materiale di ricerca e fonte d’ispirazione. Sottili post-it colorati sbucano come malelingue da questa torre di Babele cartacea; uno dopo l’altro sembrano gradini, e mi ricordano la scalinata del Philadelphia Museum of Art. Ma io non sono Rocky, e aspetto di essere lambita da un’illuminazione divina che inneschi in me un processo di fotosintesi; trasformare l’anidride carbonica della stanza in parole, ossigeno per il mio cervello.

  1. a.concr. Pietra, sbarra, steccato o altro che segna il confine di un terreno; b. estens. Limite, termine in genere.

Per la cromoterapia, il colore blu possiede proprietà calmanti. Come sei gocce di benzodiazepine, aiuta a rilassare il corpo e allontanare l’inquietudine.
Per me, la sfumatura oltremare di Word è dotata di una qualità ansiogena tutta sua; davanti all’elegante accostamento marinaresco creatosi con la pagina immacolata sottostante, sento di naufragare in una piscina gonfiabile. E non sono nemmeno Esther Williams. Sullo schermo del laptop, il bianco ottico del nuovo documento mi ferisce lo sguardo e il cursore lampeggiante, muto metronomo, scandisce inesorabile il confine della mia inettitudine.
La malta delle idee è fresca e pastosa. Le travi dell’intreccio solide, pronte a sostenere la fabula che ho progettato su cianografia. Eppure non riesco a trovare la prima parola, non riesco a posare sul foglio elettronico la pietra d’angolo di questo racconto.

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