29 Aprile 2021

CATEGORIA: Narrativa

Indegna del ramo di palma

Il confine: nella carta è una linea tracciata dall’uomo o dalla natura, nella storia invece è un punto fisso che segna un enorme cambiamento come. È il passare da un’epoca a un’altra, lo scisma di un’alleanza o come la morte di qualcuno, che segna il passaggio di un regno all’altro o la supremazia di una fede su un’altra.

 

Perché mia Signora… perché?

Quale odio valica la legge?

Chi? Chi può se non Dio, giudicare una regina cristiana e decretarne la morte? Vi hanno trattata come una criminale e rinchiusa… voi! Regina consacrata da Dio! E i blasfemi gentili non ebbero alcun riguardo per il vostro rango, tant’è che l’onta dell’ostensio la loro sentenzia non vi risparmiò… e ora il paese è caduto, e l’eresia è sparsa per il paese come uno sciame di locuste!

Oh mia nobile sovrana, mia dolce maiestade dalla veste scarlatta… dalla venerabile carne… dalle sacre ossa; tre volte foste regina… ma mai una. Profanato è il soglio inglese, dalla figlia impura di Bolena, e voi qui, silente a giacere nella fredda pietra.

Vostra Grazia, oh mia signora dell’antica Alba, quanto sventurata fu la vostra vita? 

Oh voi baluardo della cristianità, mia paladina di Santa Romana Chiesa… ultimo scudo della fede, eppure, indegna del ramo di palma. 

Mia sovrana legittima, mia adorata maestà, dal cuore grande, voi figlia del leone rampante; ahi quanto avverso vi fu questo mondo, che del diritto divino vi privò. Mia diletta monarca, che perfino la morte perdonò.  Che il vostro sangue richiami sull’Anglia spergiura, il flagello d’un Dio punitor.

Arrivederci, mia amata regina Stuarda… madre… moglie… sorella in Cristo… difensore della fede… martire, arrivederci. La regina è morta… la regina è morta… la regina è morta. 

Orate pro anima Mariae.

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